FACE TO FACE

Nella cover da sinistra Michele Radici, Morten Aas, campione del mondo di telemark, e Giorgio Passino guida, sciatore estremo e gran simpatico.

Negli anni 80 quando si sparse la voce della situazione dello sci fuori pista in Francia (Les Arcs e la Tarantaise in generale) anche a Courmayeur si cercò di porre rimedio al solito ritardo italiano. Certo c’erano già molti sciatori che facevano esattamente le stesse cose che si facevano n Francia ma mancava l’organizzazione: gli skilift andavano alla metà della velocità di quelli d’oltralpe ( impianti vecchi, burocrazia e leggi in ritardo etc.) le funivie erano più lente, mancavano i catex per il controllo del manto nevoso e non c’erano le pattuglie che ispezionavano a fine giornata i pendii lasciati non battuti appositamente. Anzi i pendii lasciati appositamente vergini non c’erano proprio! t’immagini il povero turista che si trova di fronte un pendio senza gobbe ma con 30/40 cm di neve fresca?…

La regione della Val d’Aosta si sensibilizzò allora un poco di più e incominciò ad accettare le proposte che De Benedetti (sciatore estremo famoso) proponeva loro.

Nacquero allora due film: “The Time Machine” un film di fantascienza con una storia di fiction, attori e testi recitati e “Face to Face” un giallo sugli sci. Ambedue erano piuttosto moderni per l’epoca e furono fatti degli sforzi notevoli per renderli interessanti. Si girava in 16mm con cavalletti pesanti sia da gestire che da trasportare e una troupe che spesso era costituita da De Benedetti e me soltanto, ma tant’è. Vivevamo in un piccolo appartamento che De Benedetti aveva ad Entrèves e passavamo le giornate a discutere su come e dove impostare le riprese che avevo in mente come sviluppo della storia…. (leggi litigavamo spesso)

Se il campione si infilava in un piccolo crepaccio per fuggire al “fantasma” io ero lì pronto a riprendere la scena e a recuperarlo dal buco

Face to Face era una storia poliziesca dove un campione di sci aveva molta paura perché si sentiva minacciato fisicamente Durante le discese e veniva inseguito e fatto segno a frecciate, esplosioni di seracchi che quasi l’uccidevano etc.

Dopo l’esplosione di vari kg di miccia detonante (allora avevamo avuto il permesso) il set del film si presentava così: Morten in primo piano e la troupe pronta a filmare la sua faccia stravolta…

Il “fantasma” cioè l’assassino lo sfidava sia a telemark che con lo snowboard, in discese sempre più difficili e pericolose… Durante le riprese del film Denis Bertrand che nascosto dalla tuta e dalla maschera in quelle giornate interpretava il Fantasma discese in pochi minuti la nord-est delle Courtes e subito dopo, trasportato appeso sotto all’elicottero da cui lo riprendevamo, il Couturier alla Verte: un canale di oltre 1100 metri a 55 gradi di pendenza che discese senza piccozze in mano.… con i soli guanti! Grande sci in un ambiente mozzafiato perdi più all’interno di una storia credibile. Un vero e proprio James Bond e senza i trucchi di Hollywood! In effetti fu una prima mondiale.

Denis Bertrand in una prima mondiale in occasione delle riprese del film FACE to FACE. il Couturier senza piccozze