Nella cover da sinistra Michele Radici, Morten Aas, campione del mondo di telemark, e Giorgio Passino guida, sciatore estremo e gran simpatico.
Negli anni 80 quando si sparse la voce della situazione dello sci fuori pista in Francia (Les Arcs e la Tarantaise in generale) anche a Courmayeur si cercò di porre rimedio al solito ritardo italiano. Certo c’erano già molti sciatori che facevano esattamente le stesse cose che si facevano n Francia ma mancava l’organizzazione: gli skilift andavano alla metà della velocità di quelli d’oltralpe ( impianti vecchi, burocrazia e leggi in ritardo etc.) le funivie erano più lente, mancavano i catex per il controllo del manto nevoso e non c’erano le pattuglie che ispezionavano a fine giornata i pendii lasciati non battuti appositamente. Anzi i pendii lasciati appositamente vergini non c’erano proprio! t’immagini il povero turista che si trova di fronte un pendio senza gobbe ma con 30/40 cm di neve fresca?…
La regione della Val d’Aosta si sensibilizzò allora un poco di più e incominciò ad accettare le proposte che De Benedetti (sciatore estremo famoso) proponeva loro.
Nacquero allora due film: “The Time Machine” un film di fantascienza con una storia di fiction, attori e testi recitati e “Face to Face” un giallo sugli sci. Ambedue erano piuttosto moderni per l’epoca e furono fatti degli sforzi notevoli per renderli interessanti. Si girava in 16mm con cavalletti pesanti sia da gestire che da trasportare e una troupe che spesso era costituita da De Benedetti e me soltanto, ma tant’è. Vivevamo in un piccolo appartamento che De Benedetti aveva ad Entrèves e passavamo le giornate a discutere su come e dove impostare le riprese che avevo in mente come sviluppo della storia…. (leggi litigavamo spesso)
![](https://www.michele-radici.com/filmmaker/wp-content/uploads/2020/11/Mikefacetoface-small.jpg)
Face to Face era una storia poliziesca dove un campione di sci aveva molta paura perché si sentiva minacciato fisicamente Durante le discese e veniva inseguito e fatto segno a frecciate, esplosioni di seracchi che quasi l’uccidevano etc.
![](https://www.michele-radici.com/filmmaker/wp-content/uploads/2020/11/Face-to-Face-dopo-lesplosione-1-519x800.jpg)
Il “fantasma” cioè l’assassino lo sfidava sia a telemark che con lo snowboard, in discese sempre più difficili e pericolose… Durante le riprese del film Denis Bertrand che nascosto dalla tuta e dalla maschera in quelle giornate interpretava il Fantasma discese in pochi minuti la nord-est delle Courtes e subito dopo, trasportato appeso sotto all’elicottero da cui lo riprendevamo, il Couturier alla Verte: un canale di oltre 1100 metri a 55 gradi di pendenza che discese senza piccozze in mano.… con i soli guanti! Grande sci in un ambiente mozzafiato perdi più all’interno di una storia credibile. Un vero e proprio James Bond e senza i trucchi di Hollywood! In effetti fu una prima mondiale.
![](https://www.michele-radici.com/filmmaker/wp-content/uploads/2020/11/Bertrand-estremo-small.jpg)