Personalità

 

 

Stavo abbandonando la carriera di architetto e questa è la foto che mi fece la rivista Panorama per un articolo dove raccontavo il passaggio da un lavoro di studio a uno più movimentato. ( ho sottolineato il perimetro dell’Arriflex ST che era un pò impastata nella foto tratta dalla copertina del settimanale)

Nella mia carriera, ormai quarantennale, mi è capitato di conoscere molti dei personaggi importanti che popolano il mondo dello sport e non solo. Mi riferisco anche a luoghi e angoli del mondo che uno sogna fin da bambino e che poi, forse, ha la fortuna di vedere… Alcuni di questi sono indiscutibilmente personaggi di livello mondiale, altri forse lo sono solo per me: eccone alcuni.

con Walter Bonatti da amici
Walter Bonatti e Michele Radici

Walter Bonatti non ha bisogno di presentazioni. E’ stato definito il più grande alpinista del secolo scorso. La sua visione di un alpinismo innovativo sempre praticato senza compromessi e la sua preparazione fisica e mentale sono ormai entrati nella storia dell’alpinismo. I francesi, sempre parchi di complimenti nei confronti degli italiani, gli hanno conferito la Legione d’Onore (Legion d’Honneur). A Chamonix e ovunque nel mondo Walter è un mito, meno che in Italia….  Finalmente, dopo più di mezzo secolo di lotte, è stata riconosciuta come veritiera la sua versione dei fatti per la salita del K2. Bravo e complimenti per non avere mai ceduto, e complimenti anche a Rossana Podestà che lo ha aiutato in tutti questi anni . A proposito di Rossana Podestà, attrice di molti film di successo negli anni passati, se vi capitasse di incontrarli in qualche conferenza o a qualche festival, fatevi raccontare da lei e da Walter come si sono conosciuti!

Le foto che seguono sono state scattate a casa nostra in una serata in cui ero riuscito a riunire Bonatti ( che veniva dalla Valtellina dove abitava) Bridwell che era ospite a casa nostra, Groaz e Palma Baldo che venivano da Trento e Luisa e Francesco Malerba che venivano da MIlano.

Giovanni Groaz, a sx, grande amico di Jim Bridwell e Walter Bonatti in una bellissima serata a casa nostra. Vedi la foto di apertura. Groaz e Jim hanno aperto diverse vie insieme tra cui due sul Capitan. A destra Francesco Malerba, chirurgo e amico che mi rabberciò la gamba destra.
Palma Baldo, Giovanni Groaz compagno di varie vie nuove in Yosemite e nel resto del mondo, Jim Bridwell, Walter Bonatti, Andrée e io in una serata mitica a casa nostra. 
Mia moglie Andrée, Giovanni Groaz, Walter Bonatti, io e Jim Bridwell nella serata dove avevo riunito anche Palma Baldo (moglie di Groaz e seconda guida donna in Italia oltre a Rossana Podestà moglie) di Walter. 
Jim-Bridwell-all'uscita-da-
Jim (1° a sx) all’uscita di Pacific Ocean Wall nel 1975

Rimaniamo in tema di alpinismo e in particolar modo di arrampicata. Jim Bridwell è stato il miglior climber americano… quando gli americani erano i migliori climber del mondo!

Ho avuto la fortuna di conoscerlo e di passare vicino a lui e ai suoi amici (e che amici!) quattro periodi di oltre un mese ciascuno per girare un film (ora è un DVD : cercatelo nella sezione DVD) sulla sua vita e sulla incredibile carriera. Esiste anche un libro scritto da lui e in parte integrato da Giovanni Groaz, (un amico di vecchia data che ha aperto con lui diverse vie negli USA, in Messico e in Europa), e da me. E’ stato il primo climber a salire un 6c e un 7a quando in Europa si litigava per decidere se era il caso di introdurre il settimo grado… (6b) Andate a rileggervi il libro di Messner sul Settimo Grado.

Bridwell, Ron Kauk e io mentre stiamo scalando in Yosemite.

Ecco un’altra foto scattata in Yosemite durante le riprese del film “Jim Bridwell: the Yosemite Living Legend” Tra di noi c’è Ron Kauk, altro mitico personaggio dell’arrampicata mondiale a casa del quale fummo ospiti per un mese durante le riprese. Ho potuto ascoltare le storie sulla vita nel Camp 4 di prima mano! E scusate se è poco.

Rusconi-a-Finale-a-tavola
A tavola a Finale con Gianni, la moglie Silvana e mia moglie Andrée.

Negli anni settanta ho avuto la fortuna di conoscere uno dei più forti alpinisti dell’epoca: Gianni Rusconi, quello della Via del Fratello alla Nord est del Pizzo Badile, aperta in prima assoluta… d’inverno. L’ho rincontrato a Finale un giorno che arrampicava con un amico. Abbiamo scoperto che tutti e due abbiamo l’abitudine di scalare lì e da allora siamo diventati amici. Ho avuto la possibilità di vedere i suoi film girati in 16 mm in occasione delle sue prime invernali. La via Philip-Flamm al Civetta, la Via delle Guide al Crozzon di Brenta etc. Gianni è stato uno dei pochissimi che ha prodotto film in occasioni delle sue prime. Un altro è Nando Nusdeo (della storica coppia Taldo-Nusdeo) altro amico.

Ma sono solo alcuni dei nomi di alpinisti. non posso dimenticare Patrick de Gayardon che ho avuto la fortuna di conoscere in occasione delle riprese del film Record da 12.000 metri senza ossigeno per la prima serie No Limits,

Patrick De Gayardon and Michele Radici with the French Team
Patrick De Gayardon e io, in tandem, circondati dall’Equipe de France, Campione del mondo quell’anno. Patrick con cui stavo girando uno dei film della serie No Limits quando seppe che non avevo mai fatto paracadutismo mi sgridò dicendomi.”Come fai a girare un film sul mio record da 12.500 senza ossigeno se non sai nemmeno di cosa parli. Aveva ragione ovviamente ed eccomi agganciato a 4.500 metri per un minuto di pura droga mentale. 
Record da 12.000 mt senza ossigeno 1
Sul Pilatus mentre ci si allena per il fatidico salto: a sin. Patrick Passe con ossigeno e cinepresa sul casco, a destra, in piedi sulla ruota del carrello, sua moglie con le macchine fotografiche. In ginocchio Patrick, che è pronto a saltare dopo aver lasciato la maschera ad ossigeno. Io sono dentro al Pilatus e sto filmando l’uscita.                                                                                                  

Ognuno di questi amici (per me lo sono anche se alcuni di loro li ho frequentati solo per lo spazio di poche settimane) sono un piccolo mattone di quello che sono diventato. Ognuno di loro mi ha insegnato qualche cosa di nuovo o ha cambiato il mio modo di vedere il mondo. Ognuno mi ha ridimensionato: me e il mio modo di vedere gli altri, e per me questo è qualcosa di grandissimo. Grazie a tutti loro e alle decine di amici che sono meno “personaggi” ma che danno gli stessi contributiNella mia carriera ormai trentennale mi è capitato di conoscere molti dei personaggi mitici che popolano il mondo dello sport e non solo. Mi riferisco anche a luoghi e angoli del mondo che uno sogna fin da bambino e che poi, forse,  ha la fortuna di vedere…

Alcuni di questi sono indiscutibilmente personaggi di livello mondiale, altri forse lo sono solo per me: eccone alcuni.

con Walter Bonatti da amici
Walter e Iio a casa di Francesco Malerba e Luisa Petrelli

Walter Bonatti non ha bisogno di presentazioni. E’ stato definito il più grande alpinista del secolo scorso. La sua visione di un alpinismo innovativo sempre praticato senza compromessi e la sua preparazione fisica e mentale sono ormai entrati nella storia dell’alpinismo. I francesi, sempre parchi di complimenti nei confronti degli italiani, gli hanno conferito la Legione d’Onore (Legion d’Honneur). A Chamonix e ovunque nel mondo Walter è un mito, meno che in Italia….

Finalmente, dopo più di mezzo secolo di lotte, è stata riconosciuta come veritiera la sua versione dei fatti per la salita del K2. Bravo e complimenti per non avere mai ceduto, e complimenti anche a Rossana Podestà che lo ha aiutato in tutti questi anni . A proposito di Rossana Podestà, attrice di molti film di successo negli anni passati, se vi capitasse di incontrarli in qualche conferenza o a qualche festival, fatevi raccontare da lei e da Walter come si sono conosciuti!

Jim-Bridwell-all'uscita-da-
Jim Bridwell (1° a sx) all’uscita di Pacific Ocean Wall nel 1975

Rimaniamo in tema di alpinismo e in particolar modo di arrampicata. Jim Bridwell è stato il miglior climber americano… quando gli americani erano i migliori climber del mondo!

Ho avuto la fortuna di conoscerlo e di passare vicino a lui e ai suoi amici (e che amici!) quattro periodi di oltre un mese per girare un film (ora è un DVD : cercatelo nella sezione DVD) sulla sua vita e sulla incredibile carriera. Esiste anche un libro scritto da lui e in parte integrato da Giovanni Groaz, (un amico di vecchia data che ha aperto con lui diverse vie negli USA e in Messico), e da me.

E’ stato il primo climber a salire un 6c e un 7a quando in Europa si litigava per decidere se era il caso di introdurre il settimo grado… (6b) Andate a rileggervi il libro di Messner sul Settimo Grado.

Jim, Ron Kauk e io mentre scaliamo in Yosemite

Ecco un’altra foto scattata in Yosemite durante le riprese del film “Jim Bridwell: the Yosemite Living Legend” Tra di noi c’è Ron Kauk, altro mitico personaggio dell’arrampicata mondiale a casa del quale fummo ospiti per un mese durante le riprese. Ho potuto ascoltare le storie sulla vita nel Camp 4 di prima mano! E scusate se è poco.

Rusconi-a-Finale-a-tavola
A tavola a Finale con Gianni, la moglie Silvana e mia moglie Andrée.

Negli anni settanta ho avuto la fortuna di conoscere uno dei più forti alpinisti dell’epoca: Gianni Rusconi, quello della Via del Fratello alla Nord est del Pizzo Badile, aperta in prima assoluta… d’inverno.

L’ho rincontrato a Finale un giorno che arrampicava con un amico. Abbiamo scoperto che tutti e due abbiamo l’abitudine di scalare lì e da allora siamo diventati amici. Ho avuto la possibilità di vedere i suoi film girati in 16 mm in occasione delle sue prime invernali. La via Philip-Flamm al Civetta, la Via delle Guide al Crozzon di Brenta etc. Gianni è stato uno dei pochissimi che ha prodotto film in occasioni delle sue prime. Un altro è Nando Nusdeo (della storica coppia Taldo-Nusdeo) altro amico.

Ma sono solo alcuni dei nomi di alpinisti. non posso dimenticare Patrick de Gayardon che ho avuto la fortuna di conoscere in occasione delle riprese del film Record da 12.000 metri senza ossigeno per la prima serie No Limits,Patrick De Gayardon and Michele Radici with the French Team

                                                         Patrick De Gayardon e Michele Radici, in tandem, circondati dall’Equipe de France, Campione del mondo quell’anno.

Record da 12.000 mt senza ossigeno 1

Sul Pilatus mentre ci si allena per il fatidico salto: a sin. Patrick Passe con ossigeno e cinepresa sul casco, a destra, in piedi sulla ruota del carrello, sua moglie con le macchine fotografiche. In ginocchio Patrick, che è pronto a saltare dopo aver lasciato la maschera ad ossigeno. Io sono dentro al Pilatus e sto filmando l’uscita.

Un altro straordinario personaggio è Alain Robert, oggi diventato per tutti lo “Spiderman francese”, con cui ho passato tre settimane in America quando giravo Buildering il film che gli ha cambiato la vita e che mi ha permesso di vivere in prima persona e “primo piano” una delle esperienze più esaltanti della mia carriera.

Alain scala alla Defense il suo primo grattacielo per il mio film della serie No Limits
Sospeso a 130 metri sulla Broadway in Times Square

Alain Robert mentre sale sulla Torre Elf alla Defense (Paris) per il suo primo grattacielo; filmato da 4 cineprese 16mm in contemporanea. Era l’inizio di una strabiliante carriera che continua ancora oggi.

Nel 2010 sono stato invitato a far parte della giuria del filmfestival della montagna e di esplorazione di Trento e ho rivisto  un amico che avevo conosciuto nel 1985 in occasione di una convention a Marraketch, Maurizio Nichetti, il regista di molti film con dei personaggi d’animazione che interagivano con gli attori (film del tipo di  Who framed Roger Rabbit, ma prodotte molti anni prima) Uno dei suoi film più famosi parlava di se stesso che diventava poco a poco un personaggio da cartoon…. e durante una serata di proiezioni al Filmfestival di Trento ho scattato una foto che mi pare gli si adatti in modo particolare:

Trento Nichetti

                                                                                                         Maurizio Nichetti alias Topolino:  metà umano e metà cartoon

Ognuno di questi amici (per me lo sono anche se alcuni di loro li ho frequentati solo per lo spazio di poche settimane) sono un piccolo mattone di quello che sono diventato. Ognuno di loro mi ha insegnato qualche cosa di nuovo o ha cambiato il mio modo di vedere il mondo. Ognuno mi ha ridimensionato: me e il mio modo di vedere gli altri, e per me questo è qualcosa di grandissimo. Grazie a tutti loro e alle decine di amici che sono meno “personaggi” ma che danno gli stessi contributi