Cascate di ghiaccio

Nel 1995 , per la seconda serie TV “No Limits” che appariva su Italia 1, il cliente ci aveva chiesto di pensare a 10 exploit a livello mondiale. Per l’arrampicata su ghiaccio il produttore mi chiese di immaginare una storia nuova che uscisse dal solito montaggio di immagini di piccozzate e ramponate su qualche candela di ghiaccio resa bluastra dalle luci fredde che hanno le cascate in ombra. Decisi con Giorgio Passino, amico di lunga data, e Alessandro Crudo, forte climber di Cogne, che volevo filmare in pieno sole. Le luci sarebbero state migliori e i riflessi del sole sul ghiaccio avrebbero giocato dalla mia parte. All’inizio nessuno di loro era d’accordo per il pericolo di crolli legati alla mia scelta ma decidemmo di dilatare i tempi di ripresa non andando oltre un’ora dall’arrivo del sole sulla parte che volevamo filmare….  Per questo motivo il film è stato girato in varie location e l’intera produzione è durata 28 giorni! Sotto la voce FOTO del sito troverete varie scene di back stage interessanti.

Nel 2021 la televisione regionale Teleunica, basata a Lecco, mi ha chiesto di poter mandare in onda molti dei miei film di sport e di filmare a casa mia una serie di interviste dove io potevo raccontare i problemi di ogni produzione…. le idee e le soluzioni trovate per arrivare al risultato finale.

Qui sotto troverete l’introduzione al film Cascate di Ghiaccio girato oltre 25 anni fa!!! ATTENZIONE LA SIGLA INIZIA SENZA ALCUN PARLATO, PER POCHI SECONDI

Adesso potete gustarvi il film vero e proprio che, ci tengo a ricordarlo, è stato girato in 16 mm.

Per chi non avesse mai avuto modo di girare documentari in pellicola filmare in 16 mm significava avere a disposizione circa 12 minuti tra un cambio di pellicola e l’altro…. (quando si usava la cinepresa grande mentre si avevano solo 3 minuti scarsi quando si usava l’Arriflex ST con la pellicola da 30 metri!) Ovvero era necessario dotarsi di un Sacco Nero per poter estrarre il film impressionato e dopo averlo chiuso in una scatola stagna caricare la bobina nuova. Il tutto senza aver la minima idea di quello che era il risultato delle riprese fino al momento in cui la pellicola negativa e una copia a luce unica (traduci: pessima qualità ma non costosissima) arrivavano sulla tavola di montaggio dopo essere stati digitalizzati e prima si iniziare a tagliare eventualmente il negativo per creare un positivo bilanciato e di perfetta qualità (( ATTENZIONE: nulla a che vedere con l’alta qualità di un HD né tantomeno di un 4k!!!  )  ,

IL film ha vinto molti primi premi nei maggiori festival del tempo in tutto il mondo.