B.A.S.E. Jumping in U.S.A.

  • il Ancora un film della serie No Limits. La produzione fu molto difficile per molte ragioni ma soprattutto per due: stavamo girando due film quasi contemporaneamente. “Buildering” l’arrampicata sui grattacieli con il climber slegato e a vista…. e il BASE Jumping nelle principali città americane. Perché fu una produzione difficile? perché ambedue le attività erano illegali. Se ci beccavano ( noi della produzione) saremmo andati in galera (quella americana è un tantino più seria delle nostre!) e ci avrebbero sequestrato centinaia di milioni di attrezzature filmiche ( allora si lavorava in pellicola ed avevamo dei teleobbiettivi Canon da 150_600 o il 400mm ognuno dei quali costava decine di milioni.

Fortunatamente il performer del film di BASE Jumping era uno dei due o tre più seri e preparati d’America. Mark, il cognome lo lasciamo perdere, aveva al suo attivo 700 lanci con solo due arresti, mentre la maggior parte dei suoi amici passava più tempo in galera che a saltare. Ogni lancio era programmato con minuzioso lavoro di studio della security del grattacielo, con una azione di disturbo messa in opera da suoi amici del luogo ( serviva a richiamare l’attenzione della Security per distrarli dal salto) un percorso di studio per capire dove si apriva la botola che portava sul tetto. Nei grattacieli tutte le botole sono sempre aperte per permettere ai pompieri di scendere nel grattacielo dal tetto in caso di incendio per potere evacuare via elicottero gli abitanti. Il problema consiste nel fatto che le botole hanno un allarme che suona sul tavolo della Security…

Un minimo di tre auto era sempre pronto nelle strade adiacenti. Mark e l’operatore Carl decidevano all’ultimo in quale strada deviare per imbarcarsi in un’auto. La decisione dipendeva dal vento in quota che li obbligava a evitare le facciate sottovento. E dalla situazione delle eventuali auto della polizia che potevano essere nelle vicinanze. Un messaggio radio ci avvertiva della loro partenza 3….2…1… e della strada scelta per l’atterraggio ( che veniva scelto all’ultimo mentre erano già in volo ).